CAMMINI E VIE DI LUNGA PERCORRENZA

CAMMINO DEI PROTOMARTIRI FRANCESCANI

NON ASPETTIAMOCI UN MIRACOLO,  ASPETTIAMOCI IL CAMMINO
Camminare è uno degli aspetti importanti dell'esistenza umana: cominciare a camminare è un passaggio nella vita di un bambino, così come la fatica, fino a esserne incapaci di farlo, segna un'ulteriore tappa nella vita dell'uomo e della donna. Ma camminare può assumere significati diversi: c'è chi cammina guidato solo dalla curiosità ed emozioni ritrovandosi alla fine come un vagabondo, oppure chi ha una meta. Quest'ultima può essere di un momento - come raggiungere il negozio per fare spesa -, di un periodo oppure che orienta dando una direzione a tutta la vita. Ecco la differenza tra un vagabondo e un pellegrino. Mettersi in cammino su un sentiero di pellegrinaggio vuol dire riscoprire e riconoscere la propria condizione di viandanti, ma anche ripensare la metà verso cui si è incamminati. Infatti ciascuno è libero di scegliere la propria destinazione, ma poi non è libero di giungere dove vuole, dipendendo esso dalla decisione precedente. E non tutte le mete sono uguali. Ecco la bellezza di diventare pellegrini, mettendosi in cammino su un sentiero. Se questo vale per ogni via di pellegrinaggio, il sentiero dei Protomartiri francescani ha una sua specificità. Innanzitutto inizio e meta coincidono: Terni, la città di san Valentino, il santo dell'amore. Non è forse l'amore l'inizio e il fine della nostra vita? Ma amore è una parola tanto bella, quanto inflazionata e che rischia la retorica. I Protomartiri francescani danno consistenza a tale termine congiungendola a sacrificio. Sì, queste due parole che sono disgiunte - tanto da apparire una opposta all'altra - solo se riconiugate manifestano la bellezza della vita. Infatti un amore senza sacrifici è puro sentimentalismo e retorica; un sacrificio senza amore è frustrante e crea solo risentimenti. Ma un amore che si esprime nel sacrificio e un sacrificio motivato dall'amore è proprio quella bellezza che salverà il mondo, per dirla con le parole di Dostoevskij. Una bellezza che si scopre camminando lungo il sentiero dei Protomartiri Francescani, come quando ci si ritrova in un eremo abitato da san Francesco, oppure in mezzo a campi e ulivi, o davanti affreschi medievali di autori spesso ignoti la cui semplicità riconduce all'essenziale. Ulteriore scoperta è che la bellezza di tale sacrificio d'amore non è sterile - come nel caso dell'estetismo -, ma porta frutto, proprio come il sangue dei Protomartiri francescani che fu il seme della vocazione francescana di sant’Antonio di Padova. Quindi man mano che si percorre il sentiero dei Protomartiri francescani si scopre con stupore che in realtà esso è una via verso una bellezza che salva e che produce frutti di pace e solidarietà.
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LA VIA DI FRANCESCO

La Via di Francesco è oggi uno dei cammini più noti e frequentati d'Italia. Un unico cammino, a piedi e in bicicletta, per raggiungere Assisi sui passi di San Francesco, partendo da Nord (La Verna) o da Sud (Greccio). Il cammino nei luoghi del Poverello prosegue verso Roma per un totale di circa 500 km. Il cammino sulla via di Francesco diventa un modo per conoscere la gente, i monumenti e le opere d’arte dell’Umbria che si sono alimentate della stessa linfa vitale del Poverello d’Assisi.
Il Cammino percorre circa 70 km in Toscana, attraversa l’Umbria da nord a sud per 276 km e prosegue per circa 150 km verso la Valle Santa di Rieti, fino a raggiungere la tomba dell'apostolo Pietro a Roma. Il cammino conduce i pellegrini e i viaggiatori nei luoghi dell'Umbria legati agli episodi fondamentali della vita di San Francesco. Il cuore della via è Assisi, patria di Francesco.
A partire dal 2015, la Via di Francesco si collega e prosegue nell’Umbria Ternana con il Cammino dei Protomartiri Francescani. Un percorso di 100 chilometri tra le città e i borghi di Terni, Stroncone, Calvi dell'Umbria, Narni, San Gemini e Cesi, che tocca i luoghi natali dei Santi protomartiri (Accursio, Adiuto, Berardo, Ottone e Pietro) e si snoda lungo il territorio dove San Francesco d'Assisi svolse la propria opera di predicazione.

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